DISCORSO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE TRADIZIONALE PIETAS GIUSEPPE BARBERA
31 DICEMBRE 2020 ALLE ORE 23:15
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Buonasera a tutti, amici, soci e membri dell’Associazione Tradizionale Pietas.
Grazie per essere presenti e per seguire, come sempre, questo momento che oramai ci unisce nell’ultimo giorno dell’anno che è quello del discorso di chiusura; chiusura di un ciclo e di apertura di un nuovo ciclo come regolarmente avviene. Come oramai da alcuni anni è uso, su richiesta di diversi soci dell’associazione di effettuare questo incontro. Quest’anno abbiamo addirittura deciso di proiettarlo direttamente in diretta, così da sentirci tutti quanti vicini, nonostante la distanza, nonostante le distanze imposte oltretutto dai decreti attuali, ma comunque siamo vicini nel cuore e questo lo sappiamo sempre in ogni momento e in tutti i giorni, ma quest’anno siamo vicini aiutandoci con il mezzo telematico.
È stato per Pietas un anno molto importante, un anno nel quale si sono svolte diverse attività. Purtroppo quello che è stato l’improvviso giungere del COVID, certamente, ha rallentato, ma nonostante ciò siamo riusciti ad andare avanti, nonostante ciò siamo riusciti ad intrattenerci, ad esempio il 21 aprile abbiamo festeggiato i Natali di Roma, non solo con le attività rituali, ma anche con la consueta conferenza, per l’occorrenza del momento della rievocazione del compleanno della nostra amata URBE, siamo riusciti a svolgere una conferenza di stampo internazionale direttamente online. Dico di stampo internazionale perché abbiamo avuto tantissimi soci che ci hanno seguito dall’estero, abbiamo avuto relatori che hanno partecipato dall’estero e che tessono cono noi delle relazioni durature e continuative.
Senza ombra di dubbio l’anno 2773 a.v.c. si è aperto a gennaio con un evento veramente profondo ed importante, poiché con i nostri fratelli greci di Thyrsos, di fratelli di gentili ellenici, che come noi seguono il culto degli antichi dèi, ci siamo incontrati in Rimini e abbiamo esaudito il desiderio di un nostro vecchio amico, oltretutto fondatore dei gruppi ellenici attualmente esistenti che era Vlassis Rassias, il cui desiderio era quello di visitare la tomba di Giorgio Gemisto Pletone e svolgere presso di essa delle onorificenze sacrali all’anima e allo spirito di questo uomo che per noi è un DIVUS, ossia una persona realizzatasi; e come tradizione romana, i buoni che trapassano siano considerati Divi.
Questo Giorgio Gemisto Pletone nel Rinascimento fu un personaggio importante, una persona che riuscì persino a coinvolgere delle frange ecclesiastiche guidate da cardinali, da persone di uno spessore importantissimo, riuscì a coinvolgerle nella ricostruzione della tradizione gentile. Quindi spinse ad una rinascita di una gentilità, ad una rinascita della tradizione, sostenendo che la società del futuro sarebbe ritornata per forza di cose, sul culto degli dèi. Le sue previsioni, a nostro parere, sono azzeccatissime e non a caso abbiamo anche coinvolto Riccardo Campa, docente a Cracovia in sociologia, che studia la società del futuro e anche egli sostiene che oramai già si è avviato il processo di ritorno al culto degli dèi.
L’incontro con i nostri fratelli greci a Rimini è stato bellissimo, profondissimo, siamo stati numerosi, abbiamo svolto questa occasione di rito, di incontro e di contatto con questa figura fondamentale del rinascimento italiano, che è il punto di partenza tanto per loro quanto per noi. Quindi il trait d’union nell’era moderna tra religione greca e quella romana è proprio lui Giorgio Gemisto Pletone, neoplatonico di eccezionali visioni, e che a chiunque invito ad approfondire.
Successivamente, subito abbiamo iniziato a fare eventi, incontri e c’è stata poi la presentazione della rivista Pietas, “l’orfismo nei Nebrodi”, un numero fondamentale, perché è un numero nel quale noi abbiamo cominciato a mappare tutti i riti tradizionali antichi sopravvissuti in Italia a livello locale nelle diverse regioni e il coinvolgimento e la partecipazione di Pietas con questi riti con le comunità chiaramente da avvio ad una presa di coscienza fondamentale per un ritorno ad una gentilità in epoca moderna. Questo è stato un evento di grande successo e certamente è una grande opera quella che l’Associazione Tradizionale Pietas sta svolgendo di verificare, analizzare, ridurre e quindi in fine mappare ciò che è sopravvissuto dal mondo antico guardando oggi su tutto il territorio nazionale per dimostrare che la nostra tradizione non è una tradizionale morta, ma è una tradizione vivente. Quindi anche in ciò il 2020 dell’e.v. è stato un anno con noi generoso, purtroppo non possiamo dire lo stesso per il resto dell’umanità che sta subendo questa terribile pandemia, che sta mettendo in ginocchio la morale, l’etica, i rapporti sociali e i rapporti umani.
Ed ecco che qui giunge la necessità di fare capolinea ad un punto fondamentale che è al ritorno della religione dei padri; e dunque nonostante le difficoltà date dall’avanzare di questo morbo malvagio, noi siamo riusciti a fondare nuovi Templi; abbiamo concluso un tempietto dedicato al dio Marte, abbiamo dedicato un tempietto alla Ninfa Egeria, ninfa di salute, che in questo momento particolare noi tutti gentili preghiamo e veneriamo affinché ci aiuti nel superamento del morbo e ad oggi della nostra comunità nessuno è stato sconfitto dal morbo, ma anzi quando ne è stato toccato con grande successo ha superato la malattia ed è ritornato alla normalità.
Oltre alla Ninfa Egeria abbiamo avuto poi un importantissimo evento, la costruzione del tempio di Apollo in Sicilia. La Sicilia è una terra ricchissima culturalmente; è una terra magica, la sua forma triangolare non è casuale, la presenza dell’Etna e dell’isola di Vulcano sono un indice di energie sotterranee che escono manifeste al mondo. L’isola di Sicilia è a nostro parere un punto nevralgico e fondamentale per il Mediterraneo; lì, ecco che sorge il tempio dedicato al dio Apollo che ha attirato attenzioni da tutto il mondo, abbiamo ricevuto complimenti da tantissimi gruppi che ci seguono; abbiamo ricevuto un incremento delle persone che seguono l’Associazione Tradizionale Pietas, abbiamo ottenuto una crescita delle nostre comunità locali in Sicilia, le quali stanno continuando a svilupparsi, le quali presto avranno ulteriori templi, uno per ogni città, dove queste comunità sono presenti.
Dunque, di fronte, alla nascita e all’erezione di templi, di fronte al ritorno sul culto antico, di fronte all’aumentare degli adepti della tradizione romana, di fronte all’incremento del numero dei soci dell’Associazione Tradizionale Pietas, di fronte all’instaurarsi sempre più stretto di gruppi stranieri che si occupano di tradizione gentile, di fronte a tutto ciò, abbiamo deciso di portare a compimento tutto quello che era già un progetto passato, ossia, la fondazione di un ente giuridico istituzionalmente valido, per poter relazionare la nostra comunità con le istituzioni. E dunque è stato fondato l’Ente Religioso “Pietas Comunità Gentile”.
Oggi finalmente la comunità gentile si trova raccolta attorno ad una bandiera, si trova raccolta attorno ad un ideale ed è molto coesa e molto unita. Generalmente è facile he tra la decisione di un direttivo e ad un’ampia assemblea di soci ci siano delle resistenze e invece nel nostro caso è stato eccezionale, che una volta nominato il pontefice dell’ente da parte del direttivo dell’ente medesimo, il pontefice ha convocato la comunità, la quale ha espresso, tramite membri che erano presenti nella riunione telematica della comunità, ha espresso piena approvazione a quella che è stata la scelta del direttivo. Quindi la comunità nasce molto bene, perché nasce salda, nasce coesa, nasce con dei punti di riferimento unanimemente riconosciuta dalla medesima. Questa è la nostra forza, l’unione, l’amicizia, la sincerità che ci lega nei nostri rapporti umani. Elementi che generano l’invidia di tanti, ma insomma, l’invidia è una brutta bestia e chi la coltiva non fa che distruggere sé stesso.
Per noi, invece, c’è stato un anno di meritati successi, c’è stato un anno in cui io stesso sono rimasto profondamente ammirato dal coinvolgimento di ogni membro della comunità e dunque sono felicissimo di trovarmi a rappresentare questo gruppo di persone veramente ampio. Ad oggi abbiamo raggiunto 320 soci, ad oggi abbiamo oltre 5700 persone che ci seguono con costanza sui nostri canali telematici (sul web, sul canale facebook e altrove), quindi la comunità sta camminando bene, io ne sono estremamente fiero, sono fiero di tutti voi sono soddisfatto del grande lavoro che l’Associazione Tradizionale Pietas sta svolgendo e portando avanti. Certamente c’è tanto da fare perché la comunità si sta allargando in maniera accelerata, ma confido nella compartecipazione di tutti quanti i partecipanti della medesima; già ho visto quanti si stanno adoperando nei diversi gruppi operativi che stiamo realizzando all’interno dell’associazione e continueremo a realizzare nei prossimi mesi, per cui io penso che il prossimo anno sarà un anno di ulteriori soddisfazioni. Stiamo superando un anno critico per l’intera umanità lo stiamo superando come associazione bene, perché stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere, nei nostri limiti, per poter, insomma, portare il conforto per poter aiutare le persone ad avere la forza interiore per superare il male, dove la vera dicotomia tra bene e il male, in questo momento, deve essere individuata proprio tra malattia e salubrità.
Noi continueremo il nostro percorso, domani sarà svolto il rito presso il tempio di Giove, dedicato al dio Giano per l’apertura del nuovo anno e il pontefice della comunità, trasmetterà il suo messaggio a tutti coloro i quali seguono oggigiorno la tradizione gentile sotto la guida spirituale e le indicazioni che gli sta dando Pietas.
Noi ringraziamo tutti quanti della fiducia che state riversando nei nostri riguardi; ringraziamo tutti quanti per il supporto e siamo felici di far parte di una comunità dove tutti quanti collaboriamo per andare avanti, i risultati sono stati eccezionali. Stiamo crescendo e saranno superiori.
Buona fine dell’anno e felice anno nuovo a tutti quanti.
Grazie per essere stati presenti.
Ad majora semper.