La Dichiarazione di Riga

del Congresso Europeo delle Religioni Etniche

Pietas fa parte del Congresso Europeo delle Religioni Etniche. Dal 29 al 30 giugno 2023 Pietas ha preso parte alla stesura della “Dichiarazione di Riga”, dichiarazione fondamentale dei diritti riguardanti le religioni etniche in Europa. Il 30 giugno 2023 e.v. (2776 a.V.c.) Pietas è oltretutto entrata a far parte del direttivo ECER per cercare di dare il meglio del suo contributo a questa struttura internazionale.
Condividiamo di seguito il documento emesso a Riga e unanimemente approvato dai partecipanti al Congresso.

La Dichiarazione di Rīga del Congresso Europeo delle Religioni Etniche (2023)

Noi, i delegati provenienti da 17 paesi diversi riuniti al Congresso Europeo delle Religioni Etniche a Rīga, Lettonia, il 30 giugno 2023, uniamo all’unisono le nostre voci per fare la seguente dichiarazione:
Noi, sottoscritti, rappresentiamo comunità religiose che mantengono e difendono le religioni tradizionali ed etniche dei diversi popoli d’Europa. Serbiamo profonda riverenza per i nostri antenati, gli Dèi e le Dee che essi adoravano, nonché per la visione del mondo e per i valori che ci hanno trasmesso. Le nostre tradizioni spirituali sono inscindibili dalla nostra cultura tradizionale ed entrambe richiedono sostegno e protezione.
Facciamo appello a tutti i governi delle nazioni europee e dell’Unione Europea affinché vengano accordate alle nostre religioni lo stesso rispetto e gli stessi privilegi che vengono concessi ad altre religioni nelle società e sistemi legali europei.
Chiediamo le seguenti misure specifiche:

  1. Protezione e sostegno governativo speciale come parte della cultura indigena, che rappresenta il patrimonio culturale dell’umanità;
  2. Uno status legale protetto dallo Stato (inclusa la determinazione attraverso una legge speciale) che non viene valutato e confrontato secondo i criteri delle altre religioni;
  3. La possibilità di svolgere cerimonie e utilizzare i siti sacri antichi, ad esempio, se non è presente una chiesa costruita su di essi, e nel rispetto delle regole di protezione per i siti archeologici; I riti legati al ciclo di vita devono essere accessibili secondo le nostre tradizioni e protetti;
  4. Poter celebrare matrimoni con autorità legale nei paesi in cui la legge riconosce tali cerimonie svolte da religioni riconosciute;
  5. Pratiche riguardanti il fine vita, incluse visite ai malati e assistenza spirituale, collaborazione con ospedali, cimiteri e rituali funerari secondo le nostre tradizioni, devono essere protette;
  6. Le nostre date di festività e celebrazioni devono essere sancite per legge e mostrate nei calendari;
  7. Quando viene offerta l’educazione religiosa nelle scuole pubbliche, garanzia della libertà di scelta di astenersi o partecipare agli studi religiosi in base al patrimonio culturale del paese;
  8. Cappellanato – diritto di nominare cappellani;
  9. Spazio di trasmissione nei media pubblici;
  10. Agevolazioni fiscali o esenzione per le nostre organizzazioni religiose;
  11. Protezione da conseguenze di globalizzazione, persecuzioni e discriminazioni da parte di altre organizzazioni religiose a causa del loro status cosmopolita;
  12. Le istituzioni devono rispettare le lingue e le tradizioni sacre locali, tenendo conto della nostra identità locale come popolo indigeno europeo;
  13. Salvaguardia della natura attorno ai siti sacri;
  14. I siti naturali sacri devono costituire una categoria di protezione a sé stante, combinando sia i siti naturali che quelli archeologici, consentendo l’utilizzo di tali luoghi per la pratica delle religioni tradizionali e proteggendoli dalle attività umane dannose;
  15. Rispetto delle terre sacre e protezione dalle compagnie minerarie, dall’espropriazione di risorse e terreni;
  16. È necessario consentire e proteggere l’accensione, il mantenimento, l’osservanza e l’utilizzo di fuochi sacri e falò all’aperto durante le nostre cerimonie, come parte della nostra tradizione e della libertà religiosa in armonia con le necessità della natura;
  17. Quando ci sono segni di discriminazione o silenzio istituzionale nei confronti delle richieste di riconoscimento delle religioni etniche, noi, come ECER, incoraggeremo per iscritto il governo locale, tramite la Presidenza del Congresso, rivolgendoci alla loro volontà di proteggere e rispettare i diritti di tutti rispondendo a tale richiesta.

    È fondamentale che i nostri governi e l’Unione Europea garantiscano determinati diritti e protezione alle religioni basate sulle culture etniche all’interno delle loro terre natie. In tal modo, possono assicurare la preservazione e continuità delle nostre tradizioni ancestrali. Crediamo che il riconoscimento e la protezione delle nostre antiche religioni contribuiranno alla conservazione delle nostre identità uniche e alla coltivazione di una società più inclusiva. Adoperiamoci insieme per il riconoscimento e la salvaguardia delle nostre antiche religioni, radicate nelle nostre culture ancestrali, cosicché possano prosperare per generazioni a venire.

    Mēs esam nu kungi mūsu dzimtajā zemē, Mēs varam nu paši sev likumus lemt: Tā zeme ir mūsu, ir mūsu — jā gan! — Mēs negribam lūgt to, kas mūsu, bet ņemt!

    Inviamo questo messaggio in amicizia, amore e rispetto.

    Organizzazioni Membri (rappresentate da):
    Latvijas Dievturu sadraudze, Lettonia (Andrejs Broks, Ansis Bērziņš, Uģis Nastevičs)
    Associazione Tradizionale Pietas — Pietas Comunità Gentile, Italia (Giuseppe Barbera, C. R., Florian Ransford, Lorenzo Facciuoli, Varveri Basilio Salvo, Yuri Gavriliouk)
    Groupe Druidique des Gaules, Francia (Manquat Jean Lionel)
    Об`єднання рідновірів України, Ucraina (Галина Лозко, Ганна Андрощук)
    Związek Wyznaniowy Rodzima Wiara, Polonia (Judyta Król, Piotr Brzeziński)
    Senovės baltų religinė bendrija Romuva, Lituania (Inija Trinkūnienė, Benas Barzdžius)
    Sjamanistisk Forbund, Norvegia (Kyrre Gram Franck, Kjell Henrik Gove, Knut Fuglesteg)
    Slovanský kruh, Repubblica Ceca (Lukáš Pajer, Marianna Gorroňová, Jakub Krejčíř)
    Societas Hesperiana Pro Cultu Deorum, Italia (Federico Fregni, Giuliano Gregorio)
    Werkgroep Traditie Vzw, Fiandre (Belgio) e Paesi Bassi (Brenda Lioris, Elisabeth Overgaauw, Heide-Marie Piette, Luc Janssens, Nina Bukala, Thomas Slembrouck, Jorres De Vriendt)
    Ύπατο Συμβούλιο των Ελλήνων Εθνικών, Grecia (Ιωάννης Μπαντέκας)
    Organizzazioni Osservatrici (rappresentate da):
    Arktisk Sjamansirkel, Norvegia (Øyvind Siljeholm)
    Česká pohanská společnost, Repubblica Ceca (Giuseppe Maiello)
    International Center for Cultural Studies, Regno Unito (Jacob Moss)
    Latvju dievturu sadraudze, Stati Uniti (Andris Rūtiņš)
    Lietuvių etninės kultūros draugija, Lituania (Virginijus Kašinskas)
    Mythology Corner, Stati Uniti (Ghanasyam Akella)
    Slované, Repubblica Ceca (Nami Maria Lada, Svatava Kollmannová)
    Väkikunta, Finlandia (Patrick O’Rourke)
    Ύπατο Συμβούλιο Ελλήνων Εθνικών Ρόδου – “Τελχινίς”, Rodi, Grecia (Βαγγέλης Αλεξανδρής, Ιωάννης Μπαχάς, Φοιβαίος Εμμανουήλ Αθανασούλας)

    Questa Dichiarazione è inoltre sostenuta da singoli individui:
    Michael Strmiska, Ph.D., SUNY-Orange, USA, studioso
    Prudence Priest, Romuva Ambasciatrice di Romuva negli USA
    後藤正英, Ph.D., Japan, studioso