KALI-YUGA E TRADIZIONE GENTILE OGGI

Maurizio Bonanni
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Capita ogni tanto che qualcuno faccia riferimento a testi occidentali, scritti da esoteristi europei, per interpretare le sacre scritture indiane. In Pietas riteniamo che i migliori interpreti di una religione ne siano gli appartenenti, i seguaci, i maestri riconosciuti della medesima. Altrettanto riteniamo che laddove mutano i Geni dei luoghi, mutano anche i tempi. Se nella cultura indiana vi sono le grandi età dei grandi Dèi, è relativo ai luoghi che essi abitano e vivono, mentre per i nostri luoghi dobbiamo prendere a riferimento i nostri Dèì (ricordiamo l’oracolo di Delfi quando rispondeva che bisogna onorare le divinità dei propri luoghi e non preferirne una su altre), così prendere a riferimento i nostri tempi e le cognizioni locali. Se gli indiani stanno oggi affrontando il Kali-Yuga, noi siamo appena entrati nell’era dell’Aquario, dal 2012, anno in cui è stato consacrato il terreno ove oggi sorge il Tempio di Giove della Pietas. La cognizione delle ere e del loro susseguirsi è accennata nella filosofia platonica, nel neoplatonismo troviamo ulteriori sviluppi.
Nella nostra interpretazione, con il giungere dell’era dell’Aquario rinascono le Tradizioni etniche in tutta Europa (ed in effetti stiamo assistendo a ciò) e si svilupperà un fermento sempre più interessante, con una particolare rinascita della Tradizione Gentile e delle sue filosofie. Quindi noi riteniamo poco valide o nulle le interpretazioni degli occidentali sulla Tradizione dell’India, motivo per il quale preferiamo confrontarci direttamente con importanti rappresentanti dei gruppi induisti (a tal riguardo rimandiamo a qualche video:  https://youtu.be/xRdyI6Jt9jw   https://youtu.be/o1MEveU-Sqs ), fratelli induisti con i quali concordiamo in una lettura diversa dei testi sacri indiani e con i quali condividiamo questa particolare percezione dei mutamenti di Dei e Tempi in base ai luoghi.

E’ bene ricordare che presso i templi della Pietas sono giunti Bramini in pellegrinaggio, non perché da noi contattati, ma perché loro hanno avuto indicazioni dai loro Dèi di entrare in contatto con noi. Suddetti Bramini ci hanno chiesto di pubblicare dei libri con loro, noi abbiamo accettato ed il testo “Pietas, an introduction to roman tradizionalism” (reperibile qui: https://www.mythologycorner.net/tabid/811/language/en-US/Default.aspx?fbclid=IwAR1pEzwcOnkH_jysrZzr2gk3WHHQxgj1aUaZquab6DjUNF8v722XQ5mPv7c  ),  pubblicato da una loro casa editrice, vuole essere un segnale dei sacerdoti indiani a favore della Pietas ed in suo riconoscimento.

Un utente facebook ha posto la seguente domanda sulla pagina di Pietas Sicilia: <<Qualcuno abbe a dire: “I testi che ci parlano del Kali-Yuga e dell’età di Kali proclamano anche che le norme di vita valide per le epoche in cui, nell’uno o nell’altro grado, erano vive e operanti forze divine, nell’età ultima sono da considerarsi scadute. In questa vivrebbe un tipo umano essenzialmente diverso, incapace di seguire i precetti antichi; non solo, ma per via del diverso ambiente storico e, se si vuole, planetario, cotesti precetti, anche se fossero seguiti, non darebbero gli stessi frutti.” Voi vi sentite al di fuori di questa contingenza? >>

La nostra risposta è chiaramente affermativa: noi ci sentiamo fuori da tale contigenza, anche perché abbiamo verificato che tale interpretazione non è condivisa dai bramini indiani ed oltretutto abbiamo sperimentato  non essere vera. Innanzitutto quando si parla di forze di un’era, ci si potrebbe per esempio riferire alle energie delle prime genealogie di Dei (Caos, Urano, Crono) che non risponderebbero più mentre le nuove genealogie sarebbero portate a dare risposta (Zeus, Hera, Athena, Poseidone cc.); tuttavia neanche una simile interpretazione è vera: infatti i Grandi Dei delle prime generazioni hanno sempre risposto quando evocati. Consegue che le divinità sono forze, e dal big bang ad oggi le leggi matematiche che determinano la fisica (che noi chiamiamo Dei), non sono mutate e né si sono consumate. Per quanto esoteristi cristiani come Steiner o Scaligero vogliano far credere che la conformazione dell’uomo moderno è mutata al punto tale che gli Dei non possano rispondere, motivo per il quale ci si troverebbe costretti fare riferimento al Cristo in diverse sue accezioni (dal tipo umano fino a quello cosmico), noi abbiamo potuto verificare che non è così: quando abbiamo avuto bisogno di aiuto gli Dei ci hanno risposto, in numerose situazioni si sono manifestati, anche con epifanie, nel tempo ci hanno riferito oracoli e previsioni che si sono sempre avverati. Avendo noi, come comunità gentile, ritrovato il contatto diretto con gli Dei, essendoci stati dati riconoscimenti dai più importanti sacerdoti delle religioni straniere (abbiamo collaborato e collaboriamo in maniera diretta con i rappresentanti delle religioni etniche Europee, dalla Lettonia alla Grecia e con rappresentanti di grandi religioni come quella induista), avendo avuto legittimità dagli Dèi e dai maestri del filone ermetico (che in questi due libri potete ben vedere essere continuità del filone sacerdotale antico
Il dio del silenzio. Permanenze della tradizione esoterica egizia a Napoli Copertina flessibile – 13 marzo 2017 di Sigfrido E. F. Höbel https://www.amazon.it/silenzio-Permanenze-tradizione-esoterica-egizia/dp/8895063708 e L’Ordine Egizio e la Miriam di Giuliano Kremmerz, Egizia Fonte Cumana di Piazzetta Nilo. Ugo Cisaria. https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__ordine-egizio-e-la-miriam-di-giuliano-kremmerz.php?id=19108&pn=71&gclid=CjwKCAjwsJ6TBhAIEiwAfl4TWNIJGTWdHfHNbfiJzWwQF9UhIanctRY7TUIuORTvYWVFKbFtP6YTrBoCRHIQAvD_BwE   ), riteniamo di essere riusciti a liberarci da quella “contingenza” che ci voleva schiavi per un meccanismo generante nani spirituali anziché viri. Noi infatti perseguiamo la via del vir, l’uomo fatto di vis che sviluppa le virtù, mentre l’homo fatto di humus, fango, è purtroppo vittima di tutte le idee assoggettanti, religiose e non solo, incatenato nella condizione di servo di qualche entità. Noi, che perseguiamo il pitagorismo ed  il platonismo, accettiamo l’asserzione “Tu abbi fiducia e confidenza, che l’uomo è della razza degli Dei”, e lavoriamo sull’acquisizione della dignità necessaria ad evocare gli Dei in piedi, a trattare con loro alla pari ed in pieno rispetto ed amore reciproco, come sarebbe giusto che imparassero a fare anche i coniugi tra di loro, per imparare a vivere quotidianamente una majestas degna del sacro. Noi perseguiamo la via della libertà, il metodo sperimentale e l’uso della ragione, il tutto per dimostrare a noi stessi che le scienze metafisiche sono valide e concrete.