La statua dell’imperatore Giuliano e l’unità tra Gentili Ellenici e Romani

Statua esposta su un altare gentile presso l’Areopago di Atene

Il 21 giugno del 2775 dalla fondazione dell’Urbe (2022 dell’era volgare) la Comunità Gentile della Pietas e la Comunità Gentile Ellenica di Thyrsos hanno svolto riti, in occasione del solstizio estivo, dedicati all’imperatore Flavio Claudio Giuliano.

Immagine di un rito presso il tempio di Apollo ad Ardea
L’insegna dell’imperatore Flavio Claudio Giuliano, mostrata dal pontefice massimo della Pietas in prossimità dell’altare del tempio di Apollo ad Ardea

Le insegne di questo imperatore tollerante, scelte come simbolo della fratellanza spirituale tra Greci e Romani, sono state esposte in contemporanea sugli altari della religione romana e su quelli della religione greca: il tutto per esprimere un messaggio di unità spirituale fondata sui principi della solidarietà e della tolleranza religiosa, valori che caratterizzarono questo grande imperatore filosofo.

Presso il sepolcro dell’imperatore sono stato portati fiori, accompagnati dal simbolo del carro solare, ricco di significati profondi, connessi alla scansione del tempo degli uomini e del mito ed alla segreto della trasformazione della pietra interiore dell’individuo, quel medesimo sasso che vomitò Crono e quello dal quale Deucalione e Pirra fecero rinascere l’umanità.

Sepolcro del Divo Flavio Claudio Giuliano imperatore.

Ed è proprio di una rinascita che oggi abbiamo bisogno, spirituale, ricca di valori sani, che possa essere preludio di una nuova età dell’oro, fondata sul recupero e sul ripristino dei misteri della nostra Tradizione, emblema del potere umano della “trasformazione”. Come insegnava Pitagora: “tu abbi fiducia e confidenza, che l’uomo è della razza degli Dei”.

Sull’areopago di Atene è stato esposto il ritratto dell’imperatore Giuliano, una immagine pregna di significato.

Rituale presso l’areopago di Atene

Una copia di questa statua è stata inviata in dono al tempio di Giove a Roma: essa è stata offerta ritualmente il giorno 26 giugno, anniversario della morte di questo personaggio annoverato tra gli eroi ed i divi della tradizione.

26 giugno 2775. Tempio di Giove. La statua inviata dalla comunità Ellenica viene offerta ritualmente presso il tempio di Giove a Roma
La statua dell’imperatore Giuliano, donata dai fratelli della Comunità Ellenica al tempio di Giove, è stata posta in prossimità dell’ara interna, tra i doni e gli ex voto.

Questo gesto esprime la volontà di un legame sempre più stretto tra gentili ellenici e romani, il tutto in una via ricca di valori riassumibili in unico termine: Pietas, in greco Eusebia. Si tratta del sentimento di amore e rispetto nei riguardi del sacro, un sentimento ineffabile, impossibile da spiegare con il limite delle parole umane ma che può essere inteso da chiunque pratichi con amore la via spirituale del rapporto tra uomini e Dei. La dedizione all’onestà, alla verità, alla dolcezza, all’amicizia, all’Amore. Il miglioramento di se stessi per il tramite del superamento delle passioni umane a favore di una presa di coscienza interiore, che faccia ascendere l’essere umano alla condizione superiore che gli compete, prossima agli Dei, fondata sul distacco, sulla conquista della libertà interiore e sulla riscoperta di valori etici eterni, che consentono di vivere e amare in maniera celeste e divina.

Il tempio di Giove a Roma ospita svariati doni inviati e portati da membri e rappresentanti della Comunità Gentile Ellenica

Le attività rituali che, oramai da anni, uniscono i gentili ellenici e quelli romani in una grande Koinè culturale e religiosa, sono il segno di una grande trasformazione dei tempi e l’avvio di una importante rivoluzione spirituale che riparte proprio da qui, dall’Europa: questo continente deturpato dalle macerie delle guerre, dalle epidemie, dalla siccità, dalla crisi economica, riesce ancora a serbare la scintilla che ha riacceso la fiamma manifesta ed immortale della Tradizione, la quale oramai sta tornando sugli altari e nelle case, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, portando con sé una presa di coscienza spirituale destinata ad espandersi sempre di più, perché il fuoco che ieri ha covato sotto le ceneri oggi è stato rianimato dal vento divino, a dimostrazione che gli Dei esistono.

Discorso del Pontefice Massimo dei Gentili per il rinnovo del fuoco sacro nel marzo MMDCCLXXV a.V.c.

Oggi è il giorno del Rinnovo del Fuoco Sacro, presso i nostri templi il Fuoco di Vesta è stato rinnovato e da qui si diffonde nelle case dei Gentili che lo custodiscono.
Intorno a questo Fuoco Sacro si sviluppa tutta la nostra spiritualità, e tutta la nostra ideologia ascensionale.
Con questo giorno, il primo di Marzo, incomincia per noi romani e gentili l’anno Sacro, il rinnovo primaverile è prossimo e così il Fuoco Sacro del Sole si trasmette nel Fuoco Sacro del tempio che a sua volta si trasmette nel Fuoco Sacro dell’amor coniugale e dei nostri cuori.
In questo momento storico l’umanità è colta da mille paure, schiava di ideologie prende posizioni estreme e giunge fino alle guerre; che questo fuoco che noi oggi rinnoviamo possa illuminare gli uomini e spingerli a competizioni più sane: come la produttività, come l’intelletto, lo studio, l’ approfondimento, la competitività della solidarietà verso il prossimo e nel volersi bene.
Infatti chi oggi compie soprusi su terzi, non si rende conto che, abbandonato questo corpo, potrebbe rinascere nel più povero degli esseri umani e avere così un destino terribile da lui medesimo scritto e stabilito.
Invece il compito degli uomini di spirito è far si che non vi sia più povertà su questo pianeta, che non vi siano soprusi, è compito degli uomini di spirito adoperarsi per una nuova età dell’oro.
Gli Dei oramai giungono, ritornano dopo questi duemila anni di un’era in cui era stato concesso agli uomini di gestire i propri destini e che hanno ricavato rovine anziché benessere.
Possano gli Dei illuminarci e far si che ognuno di noi possa seguire l’ideale più alto: del bene, della sapienza, dell’età dell’oro, della condivisione in amore e in affetto attraverso il grande strumento della giustizia e dei diritti.
Possa la meritocrazia tornare ad essere il nuovo strumento di validificazione tra gli uomini, possa il fuoco illuminarci. Grazie.

L’appello del presidente

Carissimi Amici e Soci Pietas,

​Come potete vedere dalla presente immagine stiamo lavorando per portare a compimento il tempio di Giove in costruzione presso la nostra sede, così da avere un luogo fisico fisso ove compiere i riti associativi in relazione al calendario. Non solo! In prossimità del tempio stiamo realizzado un’aula dedicata a Minerva dove svolgere incontri associativi e corsi di formazione sul culto classico e sulle materie sacerdotali antiche aperti ai nostri soci. Necessitiamo di fondi e l’unica forma di autofinanziamento concreta, per la Pietas, è il tesseramento. Ivitiamo tutti i soci e amici Pietas a tesserarsi o a rinnovare la loro iscrizione a Pietas per consentirci di raccogliere il denaro necessario a completare queste nostre prime opere. Chi potesse farlo entro fine mese ci darebbe il tempo sufficiente a provare a completare i lavori entro il solstizio d’inverno, momento di rinascita del Sole che noi tutti festeggiamo e che sarebbe ideale per la consacrazione del tempio. Alcuni di voi hanno già rinnovato la tessera e ve ne siamo profondamente grati. Chi dovesse ricevere ancora uno o più numeri della rivista non deve preoccuparsi. essi si andranno ad aggiungere ai numeri che dovranno ricevere i soci che effettueranno la tessera con abbonamento a quattro numeri.

Chi avesse modo può fare una donazione oltre alla tessera, ognuno comunque può tesserarsi secondo le proprie capacità economiche (sono previste tessere da 5€, oppure 10 €, 25, 45, 50, 60, 100). Per rinnovare l’iscrizione a Pietas è sufficiente compilare il modulo presente sulla pagina del nostro sito:  http://tradizioneromana.org/iscrizioni.html

Ringraziamo tutti della vostra disponibilità. Raccolti i fondi vi terremo aggiornati sui tempi dei lavori e comunicheremo le prossime attività in programmazione per il mese di dicembre.

Ad majora Semper,

l’Associazione Tradizionale Pietas

il presidente
Giuseppe Barbera